quinta settimana

Ricevere il talento

Lo scopo dell’attività è cercare di inquadrare la propria vita. Viene quindi chiesto ai ragazzi di portare una propria foto di alcuni anni prima (stile 10yearschallenge). 
Si chiede quindi di osservare la foto e descriversi, portando alla luce le differenze tra passato e presente. A parte le differenze fisiche evidenti, si chiede ai ragazzi di pensare al comportamento, alle proprie conoscenze, alle proprie competenze. Da dove vengono? Alcune vengono dai genitori (ad esempio altezza, naso, carattere…), i quali hanno dato loro la vita, altri invece sono propri, ma forse c’è stato qualcuno che ha aiutato loro a scoprirli. 

Trafficare il talento

Ai ragazzi viene fatta una fotografia. Si possono usare i cellulari dei ragazzi, meglio ancora se si ha una macchina fotografica istantanea. Ciascuno dovrà essere fotografato singolarmente in una posa che lo caratterizzi, che renda visibile a tutti la propria capacità, il proprio talento. Non deve per forza essere un’abilità tecnica.

Restituire il talento

Viene chiesto ai ragazzi di modificare la foto. Se è scattata dal cellulare, si possono usare tutti i filtri che si vogliono, se si usano invece le istantanee si possono usare altri mezzi (steackers, penne, matite…).
Ogni ragazzo deve aggiungere qualcosa che compensi le proprie mancanze o lati negativi, zoomando su un particolare. L’importante è che la modifica abbia un significato: può essere quindi simbolica.
Durante la condivisione si cerchi di far passare il concetto che la totalità della persona è importante, che la vita di ciascuno è un talento e che ciascuno ha una vita da vivere per cambiare e divenire ciò che si vuole, senza necessariamente cambiare la propria identità.

Attendere il riscontro sull’operato

Si danno ai ragazzi dei fogli e delle matite/penne… e si chiede loro di disegnare come saranno in futuro (tra 10 anni). L’importante non è che il disegno sia realistico, ma che contenga un significato. 
Nessuno sa come sarà da adulto, né cosa di tutto quello che ora si ha, si avrà ancora (amici, compagnia, abilità fisiche…). Non si vuole puntare su un aspetto negativo, ma semplicemente dare risalto all’incognita. 
Si deve anche esprimere che ciò che sono adesso, cambieranno.

Partecipare alla gioia

Si fa una foto di gruppo a ricordo di questa esperienza. 
Dopo aver stampato le foto (se scattate con il cellulare), si crea un cartellone con le foto di ciascuno da appendere in oratorio. 
Si può fare un video con le tre immagini: la foto del passato, la foto modificata e il disegno futuro. 
 

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