seconda settimana

Ricevere il talento

Viene chiesto a ogni ragazzo di pensare a cinque canzoni che lo rappresentino e perché (da scrivere su un foglio e poi condivisione). Ogni ragazzo deve scegliere una frase da ciascuna canzone scelta.
Le canzoni (probabilmente tutte diverse) sono simbolo della diversità di ciascuno. Ognuno è unico, la cui vita è un talento.

Trafficare il talento

In piccoli gruppi si condividono le frasi scelte spiegando il motivo. Singolarmente, poi, viene chiesto di modificare le proprie citazioni per renderle più aderenti alla propria vita.

Restituire il talento

A ogni citazione, a turno, ciascuno componente del gruppo scrive un altro verso che descriva il compagno e poi passa il foglio. Alla fine del giro, ognuno si ritroverà con la propria citazione e altre frasi che parlano di lui/lei.
Non siamo solo noi che scriviamo attivamente la nostra vita, ma le persone che ci stanno intorno sono persone che caratterizzano il nostro essere. 
Attenzione. Potrebbe accadere che qualche ragazzo voglia rovinare il lavoro dell’altro. Bisogna spiegare bene l’attività, dicendo che è un momento serio e che bisogna sempre rispettare il lavoro (e quindi la vita dell’altro).
 

Attendere il riscontro sull’operato

Il testo che ciascuno si ritrova sicuramente non sarà armonioso e cantabile sulle note della canzone scelta. Ci sono momenti della propria vita in cui tutto sembra “sfasato” tra la musica che si sente e il testo che si sta scrivendo, tra i desideri che si hanno e ciò che accade realmente. 
Con un sottofondo musicale meditativo, ciascun ragazzo dovrà provare a scrivere un momento in cui musica e testo della propria vita erano “sfasati” e lo si aggiunge alla canzone.
 

Partecipare alla gioia

Adesso la canzone è ancora incompleta, ma non è questa la cosa più importante. C’è ancora un’intera vita per comporre la propria. Ciascuna è caratterizzata da qualcosa che ci è stato donato (la citazione), qualcosa su cui si è lavorato singolarmente, qualcosa che è stato caratterizzato anche dalle relazioni con gli altri, qualcosa “rovinato” dalla discordanza di musica e testo, ma alla fine sarà una bella canzone! Sarà una bella canzone perché è la propria, singolare, unica e stupenda musica!
Si può pensare di attaccare le proprie canzoni su un cartellone o su una parete dell’oratorio.
Si può terminare l’attività con una canzone meditativa del cd dell’oratorio estivo che dica questo. 

 

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