LAVORATORI NELLA VIGNA
LAVORATORI NELLA VIGNA
La parabola della quarta settimana
Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16)
Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò». Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna».
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: «Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi». Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: «Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo». Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: «Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?». Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi.
Commento
- Gesù amava raccontare “parabole” cioè storie di vita quotidiana, perché convinto che in questo modo le persone che lo ascoltavano potevano comprendere meglio quanto aveva loro da dire. In questo caso la parabola è raccontata da Gesù durante il suo pellegrinare per la Palestina, proprio prima di intraprendere il viaggio finale che lo porterà a Gerusalemme.
- La parabola racconta la vicenda di uno dei tanti salariati che cercavano lavoro presso i proprietari terrieri del luogo. Ogni giorno si sveglia presto e va sulla piazza in cerca di qualcuno che gli dia da lavorare. Non è garantito che qualcuno lo sceglierà; certo solo se si lavorerà si potrà mangiare la sera.
- Un uomo, padrone di una vigna, lo vede forte e prestante e lo ingaggia per lavorare nella vigna, insieme ad altri che come lui erano in piazza fin dall’alba. Pochi convenevoli, ci si accorda per un denaro al giorno e si va a lavorare. Durante la giornata i primi operari vedono arrivare numerosi altri operai, a tutte le ore. Il padrone infatti per ben cinque volte si è recato sulla piazza e ha chiamato coloro che vi ha trovato.
- Alla sera la stanchezza è tanta e c’è una giusta attesa per il salario. Il padrone del campo, sempre presente, comanda al suo fattore di dare la paga a tutti gli operai, cominciando dagli ultimi.
- Sorprendentemente anche i primi operai ricevono tanto quanto altri uomini che erano arrivati alla vigna solo verso sera. Questo suscita un comprensibile risentimento da parte dei primi, che non mancano di farlo presente al padrone.
- Il padrone della vigna fa però notare che gli accordi tra lui e i primi operai erano chiari fin dal mattino: un soldo per l’intera giornata. Il fatto che egli abbia voluto premiare tutti con lo stesso salario dipende dal fatto che egli era buono e voleva far partecipi tutti della sua generosità. Evidentemente però gli operai, interessati solo al guadagno, non erano particolarmente sensibili a temi come la bontà o la generosità.
- La vicenda della parabola degli “operai dell’ultima” è una bella storia, sia perché esalta la generosità del padrone, sia perché racconta di un mondo economico in cui non conta solo il profitto. Per gli operai della prima ora invece, il racconto termina male: essi non hanno compreso che un altro modo di guardare alla vita e al lavoro era possibile!